giovedì 29 ottobre 2009

A Parma arriva l'esercito contro il "pericolo immigrati"

Due giorni fa a Parma, più precisamente in Via Garibaldi, un gruppo di sei ragazzi nordafricani ha aggredito un poliziotto in borghese, ferendolo. Sono riusciti a fuggire tutti senza poter essere identificati e arrestati.Premessa: ogni atto criminoso va condannato in base alla gravità dello stesso e, a prescindere da tutto il resto, un reato commesso da un immigrato non vale di più o di meno di un reato commesso da un cittadino italiano. Gli uomini sono stati creati tutti uguali e quindi esiste una piccola percentuale di stranieri che sbagliano e delinquono così come italiano si rivelano più di qualche volta elementi di fortissimo disturbo. Tuttavia questo avvenimento era destinato a diventare la notizia del giorno a Parma e ovviamente i media locali ne hanno approffitato per fare un bellissimo scoop e dar voce "all'esasperazione dei residenti e dei commercianti della zona". Gli intervistati danno un'immagine del centro storico di Parma che potremmo definire apocalittica per usare un eufemismo, una visione così nefasta forse a metà tra un film di Dario Argento e la musica delle Valchirie di Wagner. Una ragazza dice che teme di uscire di casa dopo le otto di sera, un'altra signora addirittura racconta che la sera "s'incontrano solo facce poco raccomandabili": va bene che lo sguardo a volte racconta più di mille parole, ma non rivela la pericolosità di qualcuno, o no? Ovviamente al coro dei residenti del centro storico si unisce quello dei commercianti e dei baristi che confermano le stesse versioni.


Udite, udite: ovviamente, come al solito, i politici locali decidono di affrontare il problema nella maniera più scenica e rocambolesca possibile e cioè, chiedendo l'intervento dell'esercito come se dovessimo fronteggiare chissà quale invasione barbarica o crisi internazionale, quando alla fine tutto i problemi di quartiere stanno semplicemente in qualche balordo ubriaco che ha bevuto una birra di troppo,quasi sempre gli stessi, che la polizia non ha mai allontanato, a dimostrazione che la tanto decantata "Carta di Parma" che doveva garantire la "sicurezza" ha fallito clamorosamente, per fortuna o purtroppo.Intanto il luogo del delitto è presidiato dalle forze dell'ordine, Polizia e Carabinieri e non può venirmi in mente il proverbio della mia bisnonna che recita "a pirdo fatto, culo stretto", nel senso che è inutile prendere precauzioni una volta che il danno è stato già fatto.Su certe situazioni preferisco ridere per non piangere.

Io abito nel suddetto quartiere e, da italiano, sono effettivamente in minoranza etnica. Ma sinceramente io ci sto molto bene, in più di due anni non mi è mai successo nulla, né ho mai avuto paura. Quello che mi fa più paura è che un episodio di criminalità, per quanto grave, assume tutta questa rilevanza mediatica solo perché è stato commesso da cittadini stranieri e diventa oggetto di strumentalizzazione da parte di media e forze politiche.Ma nonostante il tam tam mediatico continuo a non avere paura di chissà quale violenza potrei subire camminando per strada. L'unica violenza che mi fa paura è quella che viene fatta alla mente di ognuno di noi quando apriamo il giornale

2 commenti:

  1. Il vero problema è che stiamo diventando un paese di razzisti, e leggi come quella che condanna il reato di clandestinità (ma dove altro le troviamo?) lo confermano. Se non ci fossero gli stranieri, specialmente nel nord-est e in emilia romagna, avremmo un'età media oltre la sessantina, e un PIL un po' più basso. Andrea, capisco il tuo dispiacere e condivido quello che dici, anche perchè molto spesso le "facce poco raccomandabili" non solo altro che reazioni di chiusura e difesa dalle nostre facce, che quando vedono un extracomunitario diventano più o meno cosi: O.o

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  2. Purtroppo caro Paolo, mentre tutti gridano "giustizia" per questo avvenimento ancora non sappiamo, dopo più di un anno, se verrà fatta per Emmanuel Bonsu, ragazzo ghanese a sua volta picchiato a Parma da sei vigili.

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